Nuova classificazione dei Rifiuti

febbraio 23, 2015 News

A partire dal 18 febbraio 2015 entreranno in vigore le nuove procedure per la classificazione dei rifiuti, come previsto dalla Legge n.116 del 21 agosto 2014 che ha convertito il Dl 91 del 2014, cosiddetto Decreto Competitività. Le nuove disposizioni vengono inserite, come Premessa, nell’allegato D alla Parte IV del Dlgs. n. 152/2006.

Ecco in sintesi le novità:

La classificazione dei rifiuti è effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente Codice Cer, prima che il rifiuto sia allontanato dal luogo di produzione. Si possono verificare tre casi:

  1. Rifiuti caratterizzati da un codice CER con asterisco: sono considerati pericolosi in “assoluto”, a prescindere dalla concentrazione di sostanze pericolose che contengono.
  2. Rifiuti caratterizzati da un codice CER privo di asterisco: sono considerati non pericolosi in “assoluto” , a prescindere dalla concentrazione di sostanze pericolose che contengono
  3. Rifiuti caratterizzati da codici CER speculari (“a specchio”), uno pericoloso ed uno non pericoloso. In questo caso, per stabilire se il rifiuto è pericoloso o non pericoloso debbono essere determinate le proprietà di pericolo che esso possiede. Le indagini da svolgere per determinare le proprietà di pericolo che un rifiuto possiede sono le seguenti:
    a) individuare i composti presenti nel rifiuto attraverso la scheda informativa del produttore, la conoscenza del processo chimico, il campionamento e   l’analisi del rifiuto;
    b) determinare i pericoli connessi a tali composti attraverso la normativa europea sulla etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi, le fonti informative europee ed internazionali, la scheda di sicurezza dei prodotti da cui deriva il rifiuto;
    c) stabilire se le concentrazioni dei composti contenuti comportino che il rifiuto presenti delle caratteristiche di pericolo mediante comparazione delle concentrazioni rilevate all’analisi chimica con il limite soglia per le frasi di rischio specifiche dei componenti, ovvero effettuazione dei test per verificare se il rifiuto ha determinate proprietà di pericolo.

Nei casi in cui i componenti di un rifiuto sono rilevati dalle analisi chimiche solo in modo aspecifico, e non sono perciò noti i composti che lo costituiscono, per individuare le caratteristiche di pericolo devono essere presi come riferimento i composti peggiori (cd. “composti virtuali”), in applicazione del principio di precauzione. In assenza di informazioni più precise, si deve tener conto del composto più pericoloso.

Le nuove misure per la classificazione dei rifiuti sono state attaccate dalle Associazioni di categoria in quanto estremizzando il principio di precauzione si rischierebbe la saturazione degli impianti abilitati a ricevere rifiuti pericolosi, facendo aumentare il ricorso all’esportazione dei rifiuti. Le principali Associazioni degli operatori di settore chiedono al Ministero dell’Ambiente di intervenire prontamente per evitare danni a cittadini ed imprese.

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Written by Admin